Negli ultimi anni ci eravamo abituati a scudetti vinti in carrozza, molti appassionati di calcio a marzo erano già costretti a cambiare canale in favore di campionati più coinvolgenti. Dopo il 2002 non si è più assistito ad appassionanti rush finali, molte vittorie sono arrivate solo all’ultima giornata ma erano per lo più finali scontati. Nel 2003 la Juventus si aggiudicò lo scudetto passeggiando comodamente sul Perugina, il Milan aveva la testa in Champions e l’Inter non aveva una rosa adatta per concorrere contro le prime due forze del campionato. L’anno successivo il tricolore andò in mano ai diavoli, ma anche in quel caso le concorrenti non erano decisamente all’altezza:la Roma (seconda) finì a –11 dai campioni, la Juve aveva concluso un ciclo e l’Inter subiva l’ennesimo valzer di allenatori. Le due stagioni seguenti furono caratterizzate dal dominio bianconero, entrambe milanesi infatti erano più attratte dalle sfide europee. Dalla stagione 2006/07 sono stati i nerazzurri a dettare legge, l’unica rivale (e forse anche poco credibile) la Roma. Quest’anno il duopolio all’ombra della Madonnina è molto interessante, i rossoneri, tranne qualche fisiologico inciampo, sono diventati un’armata, dall’altra sponda Leonardo ha fatto ritrovare ai nerazzurri la verve dei tempi migliori. Il Napoli si propone come outsider ma, come ha anche dimostrato ieri sera, con un passo visibilmente inferiore. Guardando al di la dei confini si può notare che: il Meisterschale è virtualmente in mano al Borussia già da novembre, il Barcellona dopo aver mostrato la “manita” al Real ha ipotecato la Liga, mentre in Inghilterra l’abdicazione di Carlo ha favorito Sir Alex. Sarà questo l’anno in cui tutti i calciofili europei dovranno sintonizzarsi sui canali del “bel paese” per assistere a un titolo assegnato al fotofinish? Agli opinionisti l’ardua sentenza.
Marco Marchesi.