Tiene banco come non mai la questione “terza stella” in casa Juventus. Dopo uno scudetto meritatissimo(i demeriti del Milan non fanno altro che sommarsi alla bravura dei bianconeri) la giusta celebrazione del titolo pare sia proprio la cucitura del simpatico feticcio che ricorda a tutti che gli scudetti sono 28 (30,pardon). Premesso che la patatona bollente viene rimbalzata da tutti gli organi competenti,l’impressione è che nessuno si opporrà alle volontà del rampollo di casa Agnelli per il semplice fatto che si ha paura ad affrontare e quindi a deliberare circa l’argomento.
La Juventus,alla facciazza vostra, metterà la terza stella,eccome se la metterà!Se poi sarà stilizzata,colorata all’interno o rappresentata come una massa di gas ancora non è dato sapere. Certo è che nel microcosmo bianconero ci si fregia di quei due titoli vinti sul campo – “ti chiamo dopo che non c’è campo” – ( ironia del lettore ) e tolti dalla giustizia sportiva e lo sbatterlo in faccia all’Italia e al mondo(non sia mai che si facciano una bella idea del Belpaese) e qualcosa di molto godereccio. Ma d’altronde ,chi siamo noi,famosi per la burocrazia ridondante,per la demagogia,per i cavilli legali e per i vuoti legislativi per sindacare su una pretesa tanto innocente che non è per nulla regolata da qualche articolo nella fattispecie?
“Le stelle sono tante,milioni di milioni..” recitava la pubblicità dei salami Negroni:e allora ,dico io,che la mettessero senza indugiare:ognuno ha diritto di festeggiare nella maniera che preferisce senza andare a ledere però i diritti altrui. E attenendoci al mero regolamento sportivo,nessuno verrebbe ferito. Poi ci sarebbe l’etica,ma quella lasciamola perdere:trattasi di qualcosa non scritto,ma di semplice senso comune che però in pochi hanno.
E poi,diventerebbe un marchio di fabbrica tutta juventina,un po’ come “il club più titolato al mondo”o come “io non rubo il campionato e in serie B non son mai stato”.Certo,restano un po’ di perplessità:il più grande simbolo bianconero degli ultimi 15 anni,nonchè capitano,nonchè congedato a Novembre, afferma di sentire suoi 30 titoli ma che “le “sentenze vanno rispettate”:Marotta e Bonucci invece,dall’altro della loro innata juventinità (ricorderete i trascorsi dei due alla Sampdoria e all’Inter) ostentano la palese ingiustizia del 2006 davanti alla telecamere.
Diciamo la verità.siamo tutti un po’ dei filibusiiteri e tutti un po’ “brindelloni”(ma dove ho già sentito questo termine?mah..) e Agnelli in questo caso recita la parte del più forte;e chissenefrega dei cinque anni e quattro mesi di condanna a Luciano Moggi o di prescrizioni per doping,anzi:avanziamo anche una richiesta di risarcimento danni alla F.I.G.C. di quattrocento e spicci milioncini,perchè quel che è giusto è giusto! Ma se poi ,come sembra,il buon Andrea dovesse entrare nel consiglio federale,come finirà quest’ultima storia?
Alessandro