Esiste un motivo fondamentale per il quale il calcio italiano sta soccombendo a quello inglese e spagnolo. E non solo per quanto riguarda il vertiginoso crollo di investimenti e del conseguente espatrio di campioni non sostituiti, ma anche per quel che riguarda il clima e l’ambiente che si sviluppa intorno al mondo del pallone. Il prolpleme è da ricercare negli stadi e nelle loro proprietari.
Old Trafford (Manchester United)
In inghilterra e Spagna le società POSSIEDONO gli stadi. Con tutti i vantaggi che ciò comporta. Dati statistici indicano che l’Old Trafford frutta ai Red Devils una cifra intorno ai 138mln di euro. La società, e con lei tutte le squadre che si trovano nella stessa condizione, possono permettersi di impostare un’economia di marketing molto forte, legata a una rete di vendita di successo, oltre che beneficiare della totalità degli incassi dello stadio (bigliettti e abbonamenti in primis). Intorno all’arena di gioco si possono costruire negozi, centri sportivi, centri commerciali del team, all’interno dello stadio salotti privilegiati venduti a prezzi faraonici (ma acquistati sempre) che fruttano molto e, cosa più importante, si evitano i costi di affitto della struttura e la percentuale di incassida dare al comune.
San Siro per fare un esempio costa al Milan oltre 6,5 mln di affitto annuale al comune più 2 mln di spese di mantenimento ordinarie e 3 di spese straordinarie all’anno. Troppo gravoso per le casse della società. Che oltre a questo deve mettere in conto tutti gli investimenti che porterebbero profitti ma che non può realizzare per via della non proprietà dello stadio, come la creazione di una cittadella dello sport. In più bisogna aggiungere la ristretta e “furba” mentalità italiana che compra magliette, sciarpe e merchandising “tarocco” che frutta moneta solo al mercato nero. In inghilterra ogni anno tutti hanno maglie originali in tribuna, e quasi sempre nuve di stagione.
Il futuro Delle Alpi
La Juventus per prima è riuscita a farsi approvare il progetto del nuovo Delle Alpi, e si spera che a breve verrà aperto. Questa mossa secondo me la proietta nel futuro e ne trarrà moltissimi benefici. Per capirci è un po’ come azzardare in formula uno la messa di pneumatici da asciutto quando non si è ancora sicuri che smetterà di piovere, anche se in questo caso è un investimento più sicuro. Il rischio è solo quello di trovarsi un po’ indietro nell’immediato presente, ma la quasi certezza è passare davanti a tutti nel breve futuro.
Altri presidenti stanno combattendocontro i comuni e cercano di convincere gli azionisti per portare avanti progetti simili alla cittadella dello sport bianconera, però non è facile farsi lasciare permessi dalle giutnte che vedrebbero mancare incassi milionari annuali, oltre che ritrovarsi ruderi di stadi inutilizzati nelle città.
La Sampdoria con Garrone in particolare ci stà provando in tutti i modi. Ma Il progetto che sembrava dovesse essere apporvato, all’ultimo ha cambiato risoluzione. E il terreno destinato al nuovo fortino blucerchiato si è trasformato in un parcheggio per l’aereoporto dalla dubbia necessità. La
Alcune ipotesi in cantiere
Firoentina dei Della Valle dopo le recenti dichairazioni non si sà se continuerà il suo progetto. Il Siena aveva intenzione di acquistare lo stadio, ma il cambio ai vertici sembra aver chiuso questa pista. Ma anche i presidenti di Roma, Lazio, Inter, Milan, Udinese e così via si stanno impegnado per garantire un futuro più roseo alle proprie squadre.
Sperando in una pronta presa di posizione da parte delle società italane vi saluto. L’importante, comunque, è che ci si sta muovendo nella direzione giusta. Questo è quello che conta.
Sauti, Alessio.