Da ieri sera il Milan è fuori dalla Champions League. La partita col Tottenham è finita 0-0 consentendo, dopo la vittoria per 0 a 1 fuori casa, il passaggio del turno degli inglesi.
Partirei col fare i complimenti ai tifosi del Tottenham, sono rimasto senza fiato sul finale sentendo il coro “When the “spurs” go marching in” (anche se tutte le squadre oltremanica hanno gli stessi cori!!! Che noia). La squadra è molto forte soprattutto nel reparto offensivo e fa onore il fatto che alla sua seconda storica apparizione sia riuscita a raggiungere i quarti di Champions League.
Parliamo ora del Milan, una buona prestazione. Lo dico con l’amaro in bocca (da italiano) perché quando parli di “buona prestazione” senza portare a casa una vittoria vuol dire che qualcosa non va. Quel qualcosa è il calcio italiano che paradossalmente ha vinto due delle ultime quattro edizioni della Champions ma non esprime un gioco tale da far essere le nostre squadre competitive. Il problema risiede nel fatto che dobbiamo fare i conti con lo scarso potere economico che ha il nostro calcio, situazione nuova ai nostri Ds che ancora non hanno imparato a lasciar perdere le conoscenze. Danno credito a individui che propongono calciatori di dubbio valore calcistico e in oltre investono spesso sulla quantità di giocatori anzichè sulla qualità (mi verrebbe quasi da usare come esempio la Juventus e Marotta). Prendano esempio dal Barca, hanno patito per molti anni puntando sui giovani e su un sistema di calcio innovativo. Hanno aspettato e coltivato tutti, a partire dall’allenatore che ne ha fatta di “gavetta” e non è stato catapultato ad allenare in prima squadra dal giorno alla notte pretendendo risultati astronomici (vedi Ferrara e Leonardo). Ora si godono i meritati frutti! Molti diranno che il tifoso italiano vuole tutto e subito, bene il tifoso italiano impari ad aspettare! Anche se son convinto che se solo fossero tutti chiari nessuno avrebbe problemi ad attendere qualche anno.
Il Milan è una grande squadra alla quale manca qualcosa per entrare a far parte delle “invincibili”, questo qualcosa è la continuità di rendimentoe un rinnovamento della rosa che Galliani sta attuato egregiamente nelle ultime stagioni (vedi gli acquisti di Boateng, Cassano, Pato). Certo gli 8mln per il passaggio ai quarti avrebbero fatto comodo e il turno col Tottenham era sicuramente alla portata di Allegri e compagni. Tuttavia nell’ultimo match non si possono imputare grandi colpe ai rossoneri che in un fortino come White Hart Lane hanno dato battaglia sfiorando a più riprese il gol che avrebbe cambiato tutto. In più aggiungiamo che il Milan quest’anno punta tutto sullo scudetto e gli acquisti di gennaio mostrano come la squadra voglia fortemente la Serie A in questa stagione guardano alla Champions per i prossimi anni, infatti nessuno delgi acquisti invernali era utilizzabile in Europa, Cassano e Van Bommel su tutti.
Il calcio all’italiano ormai non va più di moda. Spero arrivino presto i nuovi Sacchi e Ancelotti che introducano un nuovo spumeggiante calcio per tornare in testa all’Europa e al Mondo. In barba agli inglesi e agli spagnoli che ci attaccano appena ne hanno occasione!
Un ultimo appunto lo dedico a Seedorf, campione indiscusso dentro e fuori dal campo. Le sue lacrime sincere a fine partita dicono tutto e forse faranno venire un po’ di rimorso a quelli che hanno fischiato l’olandese contro l’Udinese (gente che ha fischiato anche Maldini). Dopo le sue trentaquattro primavere, le sue tre Champions vinte ha ancora la voglia di vincere, di dimostrare qualcosa e l’attaccamento alla maglia che solo un grande uomo può avere. Grande Seedorf complimenti e tanta stima!
Saluti, Alessio.